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Intervista a Fabio Florio, Business Development Manager Smart City e CDA Leader di Cisco Italia
Un anno fa, a Milano, apriva le porte il Cybersecurity Co-Innovation Center di Cisco. All’interno del Museo Scienza e Tecnologia Leonardo Da Vinci, l’obiettivo di questo spazio era lavorare su sicurezza informatica e data privacy per evangelizzare imprese e cittadini. Neppure la pandemia ha stravolto questo progetto. «Anche noi abbiamo dovuto scalare e fare uso di tecnologie digitali per l’innovation center – ci ha spiegato Fabio Florio, Business Development Manager e Leader Co-Innovation Center di Cisco Italia – Nonostante il lockdown abbiamo organizzato eventi, incontri e hackathon grazie alla nostra piattaforma Webex». Per festeggiare un anno inaspettato, martedì 16 febbraio – dalle 16 – andrà in onda sui canali social di StartupItalia l’evento con tavole rotonde e tanti ospiti istituzionali per tirare le somme sul lavoro svolto e capire quale sarà il ruolo della tecnologia d’ora in avanti.
Co-Innovation Center: il ruolo della tecnologia
«Al centro deve esserci la persona – ha spiegato Florio – è questo il concetto che vogliamo ribadire. È il momento di rilanciare un nuovo umanesimo per far capire come la tecnologia, ancora di più che in passato, sia al servizio dell’uomo». In occasione dell’evento online del 16 febbraio al Cybersecurity Co-Innovation Center di Cisco, ci sarà spazio anche per vedere come le innovazioni potranno migliorare le nostre interazioni online, rendendole meno fredde. «Utilizzeremo tecnologie di Cisco e dei partner e alcuni speaker interverranno come ologrammi a grandezza naturale».
Il phygigram
Dopo un anno passato a confrontarsi in riunioni e call online, soluzioni simili rappresentano senz’altro una novità che potrebbe restare in futuro. «Oggi si parla molto di phygital: noi avanziamo con il phygigram», ha specificato Florio. Ma i punti di partenza dovranno essere quelli che, secondo Cisco, si configurano come tre diritti fondamentali: quello alla connessione, alla difesa dei propri dati e alla sicurezza. Con molte aziende, startup e PMI ancora in smart working, i rischi legati alla cybersecurity sono all’ordine del giorno e il numero di attacchi informatici è aumentano nel corso del 2020.
Per fare leva su questi asset chiave per imprese e professionisti, è necessario rendersi conto che una prima linea di difesa può essere approntata sia appoggiandosi a soluzioni che aiutano a prevenire e individuare le minacce informatiche che possono mettere a rischio l’attività e i dati, sia attraverso la formazione. «Certo – ha concluso Florio – la cybersecurity è un settore molto complesso. Ma, come punto di partenza, possiamo dare alle persone un training di base, che fissi chiaramente le poche, essenziali accortezze necessarie per proteggersi, ad esempio, dal phishing. Come Cisco siamo determinati a fare in modo che queste nozioni fondamentali possano diventare patrimonio di tutti: ancora oggi l’87% delle aziende sono vittime di attacchi perché vengono rubate le credenziali di accesso. Già affrontare questo problema farebbe compiere un passo avanti significativo».