Tutte le Regioni all’attacco del governo: “Stupore e rammarico” per il metodo con cui l’esecutivo ha approvato il decreto che fissa le regole per gli spostamenti a Natale
Ennesima conferenza serale del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per spiegare le restrizioni anti contagio in arrivo nel periodo delle feste, contenute nel nuovo Dpcm (il cosiddetto Dpcm Natale) e nel decreto del CdM di ieri notte. Restrizioni di Natale che, per via di un presunto eccesso di zelo, hanno segnato una nuova spaccatura tra governo e Regioni e messo a dura prova la tenuta delle stesse forze politiche che siedono agli scranni del governo, con la ministra Teresa Bellanova, renziana, che nel pomeriggio ha sintetizzato che “non c’è maggioranza nella maggioranza”.
“Continueremo ad applicare il sistema dei colori”, ha detto Conte, “questo meccanismo permette di dosare gli interventi su base territoriale a seconda del rischio e senza penalizzazione. Nel giro di un mese l’Rt è tornato sotto l’1 e abbiamo piegato la curva dei contagi”. Sulla base dei dati, per il premier “entro Natale tutte le Regioni saranno gialle, scongiurando un lockdown come quello di primavera”.
Le restrizioni di Natale per evitare la terza ondata
“Se affrontassimo il Natale con le misure delle aree gialle ha spiegato il presidente del Consiglio – ci sarebbero nuove ondate, per questo servono nuove restrizioni per scongiurare la terza ondata di gennaio”. “Gli italiani che andranno all’estero saranno sottoposti, al rientro, alla quarantena”, ha poi spiegato il premier che ha sottolineato: “fino al 6 gennaio gli impianti da sci saranno chiusi e non si faranno crociere”. Quanto ai cenoni, nessun divieto ma “forte raccomandazione a non ricevere in casa persone non conviventi”, insomma, meglio farli in famiglia.
Le Regioni contro le restrizioni di Natale
Le Regioni si sono compattate contro l’esecutivo ed esprimono “stupore e rammarico” per il metodo con cui il governo ha approvato il decreto che fissa le regole per gli spostamenti e le restrizioni di Natale. Si evidenzia che le “forti limitazioni” imposte a “spostamenti e relazioni sociali” dal 21 dicembre al 6 gennaio “rendono di fatto pleonastico il pronunciamento su parti essenziali del Dpcm”. I presidenti delle Regioni contestano in particolare il “mancato confronto istituzionale” e sottolineano che nei provvedimenti “non si fa riferimento alcuno” ai ristori promessi dal governo per le attività che saranno sospese.
Il presidente della regione Liguria Giovanni Toti
Tra i più duri il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che sui propri social scrive: “Ora qualcuno del Governo mi spiegherà perché, di fronte a dati in calo della Liguria, come di molte altre regioni, un fratello non potrà passare il Natale con la sorella, un genitore con i figli. Ma qualcuno a Roma ha mai viaggiato per l’Italia, o vivono tutti ai Parioli? Perché se stai in una grande città puoi muoverti liberamente, se invece stai in un piccolo comune, probabilmente dovrai passare il Natale e il Capodanno da solo, anche se i parenti vivono a poche centinaia di metri ma in un altro comune. Magari ci si infetta di più se si attraversa il confine tra un comune e l’altro, mentre se si va da un capo all’altro di una grande città, il virus ci risparmia? Questa non l’avevo ancora sentita!”
Tutte le restrizioni del Decreto Natale
Nel cosiddetto decreto Natale si stabiliscono le seguenti restrizioni:
- dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 saranno vietati gli spostamenti tra Regioni diverse (compresi quelli da o verso le province autonome di Trento e Bolzano), a eccezione degli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute;
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- il 25 e il 26 dicembre 2020 e il 1° gennaio 2021 saranno vietati anche gli spostamenti tra Comuni diversi, con le stesse eccezioni (comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute);
- sarà sempre possibile, anche dal 21 dicembre al 6 gennaio, rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione;
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- dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 sarà vietato spostarsi nelle seconde case che si trovino in una Regione o Provincia autonoma diversa dalla propria. Il 25 e 26 dicembre 2020 e il 1° gennaio 2021 il divieto varrà anche per le seconde case situate in un Comune diverso dal proprio.
Infine, le nuove norme stabiliscono che i DPCM emergenziali, indipendentemente dalla classificazione in livelli di rischio e di scenario delle diverse Regioni e Province autonome, possano disporre, nel periodo dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021, su tutto il territorio nazionale, specifiche misure tra quelle già previste elencate dalle norme primarie.