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L’intervista a Matteo Colombo, Head of Customer Marketing Bayer Crop Science Italy&Greece
«Il gruppo Bayer è famoso per il suo impegno nell’ambito farmaceutico. Ma in 160 anni la multinazionale si è trasformata. Negli ultimi dieci abbiamo completato la trasformazione come pure life science company: non solo farmaceutica, ma anche agricoltura intesa come settore dove innovare in produttività e sostenibilità». Ed è su quest’ultimo verticale che, come ha spiegato Matteo Colombo, l’azienda dedicherà il workshop in programma il 4 dicembre, dalle 14:30 alle 15:30, in onda sui canali social di StartupItalia nella lunga maratona dello SIOS20 Winter Edition. «Per il prossimo decennio – ha aggiunto Colombo, Head of Customer Marketing Bayer Crop Science Italy&Greece – il nostro obiettivo sarà “Health for all, Hunger for None”». L’agritech come soluzione per la salute, sì, ma anche per combattere la fame nel mondo. Il settore ha innovato e continua a farlo nei campi, nelle cantine e nel commercio dove il food, una delle eccellenze del made in Italy, cresce sempre di più anche grazie alla trasformazione digitale.
Bayer: innovare nell’agritech
In occasione del workshop del 4 dicembre, Matteo Colombo affronterà diverse tematiche per presentare l’azione di una multinazionale come Bayer nel campo dell’agricoltura. «Per agire in questo settore, nel 2002, è nata Crop Science, la divisione leader a livello mondiale e prima company in quanto ai mezzi tecnici per l’agricoltura, le sementi, gli agrofarmaci e gli strumenti digitali. Dopo l’acquisizione di Monsanto il suo fatturato è raddoppiato a livello globale e rappresenta circa la metà di tutto il Gruppo Bayer». Ma quali sono le sfide più urgenti da affrontare per innovare?
Matteo Colombo, Head of Customer Marketing Bayer Crop Science Italy&Greece
«Prima di tutto – ha commentato Colombo – l’agricoltura ha un ruolo imprescindibile, confermato dall’emergenza sanitaria che tutti stiamo vivendo. Per quanto riguarda le nuove esigenze da soddisfare, da una parte, gli agricoltori devono avere più strumenti innovativi per impattare di meno sull’ambiente e aumentare la produttività senza sprechi; dall’altra parte, questi benefici cadono a cascata sui consumatori che ottengono prodotti più salubri e sostenibili». Rispetto alla lotta contro i cambiamenti climatici, i piani di Bayer hanno fissato alcuni obiettivi: riduzione del 30% delle emissioni di CO2 e taglio analogo nell’impatto dell’attività degli agricoltori sull’ambiente entro il prossimo decennio.
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I trend
«Bayer offre strumenti tecnologici, soluzioni e consulenze che potrebbero essere utilizzati dal milione e mezzo di professionisti attivi nel settore in Italia». Da anni su StartupItalia vi raccontiamo le novità dall’agritech, per capirne i trend. «Oltre ai droni per monitorare i campi – ha commentato Colombo – ci sono i sistemi previsionali, che supportano le decisioni degli agricoltori, e i sensori. Senza dimenticarsi quanto i satelliti contino nell’agritech. In questo settore lo sviluppo è stato vertiginoso: dà la possibilità infatti di controllare l’andamento e la salute delle colture».
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Il workshop del 4 dicembre sarà anche un’occasione per conoscere il lavoro che Bayer sta attuando insieme all’ecosistema startup in Italia. «La dimensione della nostra azienda ci permette di mettere a terra progetti che mirano a un respiro globale. E questo è fondamentale per le startup che vogliono scalare il loro business». Innovazione, sostenibilità e digital transformation sono le parole chiave dell’operato di Bayer nel mondo agritech. «Grazie al ricambio generazionale, il comparto ha accolto nuovi professionisti: giovani che hanno studiato agraria, agronomi, enologi che sono aperti alle opportunità del digitale. Al SIOS20 – ha concluso Matteo Colombo – porteremo esempi concreti per far capire che l’agricoltura di oggi e di domani è strettamente legata alla ricerca, all’innovazione e alla tecnologia».