In Russia intoppi invece per lo Sputnik V. La deadline imposta da Putin è troppo ravvicinata e la produzione non è all’altezza
L’Emilia Romagna parteciperà alla sperimentazione del vaccino Oxford-AstraZeneca per il Coronavirus con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, uno dei sette centri italiani scelti per testare il prodotto sviluppato dall’Università inglese in collaborazione con l’azienda biofarmaceutica.
L’Italia in prima linea nello sviluppo del vaccino
«L’Emilia Romagna, attraverso una delle nostre eccellenze, che è l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, fa la sua parte in una sperimentazione che tutti noi attendevamo con grande trepidazione: non possiamo che essere orgogliosi – ha detto Raffaele Donini, assessore regionale alle Politiche per la salute – Ancora una volta viene riconosciuto il valore della sanità pubblica della nostra regione e la qualità professionale di chi ci lavora, mettendo ogni giorno le proprie competenze e le proprie energie al servizio dei cittadini. Desidero ringraziare- conclude Donini- tutti coloro che parteciperanno a questo percorso, dai clinici ai volontari, con l’augurio che possa concludersi in modo rapido e positivo».
In Russia problemi per lo Sputnik V
Secondo quanto si apprende dalla testata The Bell, in Russia ci sarebbero invece problemi per lo Sputnik V, il reclamizzato e ostentato vaccino anti-Covid cui il regime di Vladimir Putin ha imposto una deadline troppo ravvicinata per essere mantenuta. Le autorità avevano promesso di vaccinare una parte considerevole della popolazione entro la fine del 2020 ma gli sviluppatori stanno affrontando problemi di ‘scalabilità’ e di controllo della qualità. Pertanto, entro fine anno si prevede l’arrivo negli ospedali e negli studi medici di poche decine di migliaia di vaccini invece di decine di milioni. «Non possiamo stabilizzare il vaccino, nessuno può ancora farlo», ha dichiarato un dirigente di uno dei quattro partner per la distribuzione dell’istituto di ricerca Gamaleya di Mosca. I lotti di vaccini spesso non soddisfano gli standard di qualità del Gamaleya. «Di solito ci vuole un anno per avviare una produzione di massa di questa scala e qui stiamo cercando di farcela in poche settimane», ha detto Anton Gopka, socio generale della società di investimenti biotecnologici e sanitari Atem Capital.