Miozzo: “Scuolabus pieni solo per tratte inferiori al quarto d’ora”. E per gli insegnanti si studiano le mascherine trasparenti
Nel caso in cui la situazione contagi tornasse a peggiorare, non ci saranno altri lock down nazionali. Prima si proverà in tutti i modi di stroncare l’avanzata del Coronavirus con lock down mirati, locali, nel tentativo di estinguere i singoli focolai. Lo ha detto il coordinatore del Comitato tecnico scientifico (CTS) Agostino Miozzo, in Commissione Istruzione della Camera, parlando delle misure che bisognerebbe adottare in vista della riapertura delle scuole.
“Lock down nazionale è storia passata”
“Tra due settimane vedremo come è l’andamento dell’epidemia: se schizza verso l’alto molto probabilmente altre precauzioni dovranno essere prese ma siamo convinti questo non succederà; ci saranno se necessari dei lockdown locali, quello totale è memoria del passato, non dovremo piu’ immaginarlo”. Così il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, riferendo in Commissione. Miozzo ha detto che il CTS sta valutando l’utilizzo di mascherine con una parte trasparente in corrispondenza della bocca per i docenti per facilitare la comprensione delle spiegazioni da parte degli alunni e ha ricordato che la struttura del Commissario Domenico Arcuri fornirà 10 milioni di mascherine alle scuole.
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Scuolabus pieni solo per tratte inferiori ai 15 minuti
Dopo la bizzarra proposta della ministra alle Infrastrutture Paola De Micheli, che ha suggerito all’esecutivo di estendere il termine “congiunto” all’intera classe così da permettere ai mezzi pubblici di viaggiare comunque al massimo delle loro possibilità, un’altra idea, questa volta di Miozzo, sembra destinata a suscitare incredulità e ilarità. Secondo il Coordinatore del CTS, infatti, “Se si vuole riempire lo scuolabus deve essere ben predisposto un tempo al massimo di 15 minuti per il contatto stretto”: vale a dire che il percorso del mezzo alla massima capienza deve essere inferiore al quarto d’ora.
© Viminale
“Sul trasporto pubblico locale abbiamo dato alcune indicazioni che stiamo formalizzando: necessità di aumentare il numero corse, riorganizzazione degli orari di ingressi e uscite per dilazionare gli orari di punta, disinfettanti a bordo dei mezzi di trasporto, sollecitazione all’uso della app Immuni”.
In Veneto al momento solo 5 insegnanti positivi
In Veneto a tutt’oggi sono stati eseguiti 10.015 test a insegnanti, dei quali 4 o 5 sono risultati positivi. Lo ha riferito oggi il presidente della Regione Luca Zaia. “Tra i medici di base – ha proseguito Zaia – il 50-55% è disponibile a svolgere i test per i docenti; verosimilmente 50 mila insegnanti potrebbero recarsi nelle strutture pubbliche per effettuarli. Il presupposto nazionale è di effetuare il test dal medico di base, però adesso siamo convinti che bisogna farli nelle Ulss. Resto convinto che bisogna utilizzare il punti di accesso rapido, senza prenotazioni telefoniche. Gli insegnanti possono farlo su base volontaria, le Ulss li informeranno”. La fotografia però immortala una situazione ormai passata, resta da chiedersi se lo screening si ripeterà prima dell’apertura delle scuole.
Umbria, personale scuola tutto negativo (al momento)
Sono “al momento” tutti negativi i tamponi ai quali è stato sottoposto in Umbria il personale scolastico per verificare la positività al covid 19: lo ha comunicato oggi l’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto. Si tratta di “risultati ancora non completi” dopo i 57 test sierologici che avevano evidenziato un “contatto con il virus”. L’assessore ha parlato di “grande partecipazione” da parte del personale scolastico. Un quadro che – ha sottolineato Coletto – lascia “sperare in un avvio della scuola in tranquillità”.