Secondo giorno per la Summer Edition dello StartupItalia Open Summit
Nel secondo giorno dello StartupItalia Open Summit 2020 powered by Innois, continuiamo a parlare di innovazione, tecnologia e inclusione. Tra gli eventi andati live questa mattina, c’è stato “The Future is… Pagina bianche da scrivere”, con un’intensa serie di interventi per ragionare su resilienza e grandi cambiamenti forzati (e ispirati) dalla situazione che tutti abbiamo vissuto negli ultimi mesi. Secondo Luisella Giani, Head of Industry and Strategy Transformation di Oracle, «la tecnologia sta proponendo nuovi modelli di business, accelerando la digitalizzazione. In Italia siamo diventati consapevoli che certe cose si possono fare davvero». Carlo Mannoni, Direttore della Fondazione di Sardegna ha spiegato che «green, biotech, digitale hanno un impatto enorme sulla vita. Come Fondazione di Sardegna abbiamo fatto scelte importanti di missione sul territorio, guardando non soltanto al ritorno finanziario ma anche all’impatto».
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#SIOS20: 26 anni di internet
Da sempre StartupItalia vi parla di digitale, internet e innovazione, spiegandone le potenzialità ancora, talvolta, incomprese. Di questo è convinta anche Layla Pavone, Chief Innovation Marketing and Communication Officer di Digital Magics: «Internet è arrivato in Italia nel 1994 e finalmente lo hanno capito tutti: il digitale non è soltanto bello, ma utile. In questi mesi abbiamo assistito ad esempi bellissimi di startup che sono state di ispirazione per le grandi aziende».
Ma tutto questo necessita di un ambiente economico favorevole, che stimoli la creatività, il coraggio e le idee: «Per fare strada all’innovazione è fondamentale un’ecosistema», ha aggiunto Elena Sgaravatti, CEO di DemBiotech. I cambiamenti degli ultimi mesi hanno riguardato non soltanto il mondo delle aziende, ma anche quello della ricerca, come ci ha spiegato Francesca Santoro, Head of Tissue Electronics Lab all’Istituto italiano di tecnologia: «Per noi ricercatori è stato un momento difficile. Dal laboratorio siamo stati forzati a casa e questo ci ha spinto a reinventarci».