Il vertice sul Recovery Fund verrà riconvocato alle 16. Per tutta la giornata proseguiranno mini incontri per avvicinare la posizione delle parti
I cocci dell’Unione europea non vogliono saperne di ricomporsi. Il vertice europeo in corso ormai da più di 72 ore è ben lungi dall’essere finito. La maratona notturna è proseguita fino alle sei di mattino, con una breve interruzione tra mezzanotte e l’una. Secondo quanto riportano fonti italiane ai cronisti di ANSA “si è avanzato” su molti punti “ma ancora non si è chiuso”. E infatti alle sei del mattino a Bruxelles è chiaro che la storia del Recovery Fund non verrà scritta stanotte, che è meglio lasciare andare a riposare per qualche ora i Ventisette leader, riprendere con le trattative separate e riconvocare una nuova riunione solo nel pomeriggio, come annuncia su Twitter Barend Leyts, portavoce del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, all’alba.
Update
4pm is new timing for #EUCO plenary meeting https://t.co/nFMbwjQNv3
— Barend Leyts (@BarendLeyts) July 20, 2020
Emmanuel Macron perde le staffe contro Kurz
Nella notte si sarebbero verificati altri strappi. «Terminati dei negoziati difficili, possiamo essere soddisfatti del risultato oggi. Si continua nel pomeriggio», ha scritto sui social il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, protagonista di un alterco con il presidente francese Emmanuel Macron che sarebbe andato su tutte le furie quando Kurz, uno degli esponenti più duri dei Frugal Four, ha lasciato il tavolo per rispondere al telefono: «Vedete? – avrebbe detto l’inquilino dell’Eliseo – è la prova che qui perdiamo solo tempo tutti, ad alcuni Paesi non gliene frega niente di salvare l’Europa».
I Frugal Four più la Finlandia
Bruxelles, scontro tra Italia e Olanda
E non è stato nemmeno un caso isolato. In serata, secondo quanto rivelano fonti italiane, all’avvio del vertice serale di Bruxelles, il presidente del Consiglio Conte avrebbe attaccato frontalmente l’omologo olandese Mark Rutte: «Vi state illudendo che la partita non vi riguardi o vi riguarda solo in parte – ha detto l’inquilino di palazzo Chigi-. In realtà -l’affondo -, se lasciamo che il mercato unico venga distrutto tu forse sarai eroe in patria per qualche giorno, ma dopo qualche settimana sarai chiamato a rispondere pubblicamente davanti a tutti i cittadini europei per avere compromesso una adeguata ed efficace reazione europea. Voi – ha aggiunto – avete dubbi perché le risorse finanziarie di cui ragioniamo oggi vi sembrano tante. In realtà è il minimo indispensabile per una reazione minimamente adeguata; se tardiamo la reazione dovremo calcolare il doppio o forse anche di più».
Giuseppe Conte al termine dei negoziati di Bruxelles
Le nuove proposte: grants a 400 o 390 miliardi
Intanto sempre Conte ha rivelato che «Michel non ha anticipato null’altro ma ha detto che proporrà oggi una soluzione con una riduzione dei grants a 400 miliardi e 390 miliardi. La soluzione da 400 miliardi» di sussidi nel Recovery Fund «condurrebbe un maggiore sconto per i Paesi che ne hanno diritto e quella da 390 miliardi un minore sconto», ha aggiunto il presidente del Consiglio, parlando delle nuove poste Recovery Fund e agli sconti, i ‘rebates’, contenuti nel bilancio pluriennale che tanto fanno litigare i Paesi mediterranei con i Frugal Four. All’interno dei Frugali si sarebbero ammorbidite le posizioni di Svezia, Danimarca e Finlandia, ma resterebbero ferme quelle di Austria e Olanda. Si proverà a trovare un compromesso oggi, nella quarta giornata di trattative per salvare l’Unione europea.