L’udienza dell’8a commissione vede il Ministro per l’Innovazione chiarire il ruolo di alcuni strumenti tecnologici nella gestione dell’emergenza Coronavirus
Il ministro per l’Innovazione Paola Pisano riferisce all’8a Commissione (lavori pubblici e comunicazioni) del Senato in merito alla gestione “tecnologica” dell’emergenza Coronavirus.
Cosa ha detto il Ministro
Cosa ha detto il Ministro Pisano: ha riassunto un po’ la vicenda che ha circondato lo sviluppo dell’app Immuni, dalla call nata a fine marzo fino alla stipula del contratto tra il Commissario Arcuri e Bending Spoons per l’acquisizione dell’app stessa. Due sottogruppi della task force del Ministero per l’Innovazione sono state impegnate in questo percorso: hanno valutato l’aspetto relativo all’impatto sulla privacy delle soluzioni proposte (erano oltre 300, secondo quanto comunicato in precedenza) e ovviamente valutato l’aspetto tecnico, condividendo queste informazioni con il Garante Privacy, Agcom e il Garante per la Concorrenza.
Cinque i caposaldi utilizzati nella valutazione delle app proposte: il Ministero ha valutato indispensabile che l’intero sistema sia gestito da soggetti pubblici, che il codice sorgente dell’app fosse aperto e potenzialmente revisionabile da terzi (il Ministro ha promesso che il codice sarà rilasciato a breve per questo scopo), i dati raccolti dovranno essere ridotti al minimo e resi sufficientemente anonimizzati (pseudoanonimizzati, forse sarebbe meglio dire) in modo da non poter risalire all’identità del cittadino. Altro aspetto significativo: raggiunte le finalità preposte (insomma, una volta esaurita l’emergenza) i dati dovranno essere cancellati a garanzia assoluta della privacy dei cittadini. Inoltre, e questo lo ha definito lo stesso Ministro il punto principale, questa soluzione tecnologica dovrà essere efficace sul piano epidemiologico: ovvero, se bisogna chiedere ai cittadini di installarla deve essere utile. In ogni caso, l’installazione e l’utilizzo dell’app sarà assolutamente su base volontaria.
Aspetti tecnici chiariti: l’app Immuni ha virato verso l’adozione del protocollo Apple-Google (che è ancora in via di definizione), che dovrebbe garantire maggiormente rispetto alla privacy degli utenti. A livello centrale, su un server pubblico gestito da Sogei, verranno mantenuti unicamente dati aggregati e (pseudo)anonimizzati a scopo di studio epidemiologiche. Non sarà necessario concedere alcun permesso per accedere alla rubrica, alle funzioni telefoniche, agli SMS del proprio cellulare: la comunicazione tra cellulari avverrà unicamente tramite tecnologia Bluetooth LE, non sarà utilizzato il GPS, e saranno scambiati unicamente codici randomici (che ruoteranno, quindi varieranno nel tempo per maggiori garanzie di non poter risalire all’identità di un cittadino). Confermata l’adozione della licenza MPL2.0 (Mozilla Public License): il codice è in fase di revisione da parte dei tecnici della task force, ma sarà reso disponibile al pubblico per ogni verifica.
Il Ministro Pisano ha voluto anche chiarire due aspetti: le decisioni finali sono state rimandate alla Presidenza del Consiglio, che li ha condivisi con il Commissario Straordinario e quest’ultimo alla fine ha optato per Immuni. In ogni caso, l’intera gestione della app sarà ad appannaggio di soggetti pubblici (citati sono stati lo stesso Ministero, Sogei e PagoPA). È stato avviato comunque un dialogo a livello regionale ed europeo, per garantire che tutte le soluzioni tecnologiche adottate siano interoperabili ed efficaci nella gestione del contact tracing a livello almeno continentale. Invocata, da parte della Pisano, anche la formulazione di una norma specifica per indirizzare l’impiego dell’app.
Le risposte ai Senatori
In risposta alle domande poste dai componenti della 8a Commissione del Senato, il Ministro Pisano ha voluto entrare nel merito unicamente delle attività svolte in seno al suo dicastero. “Questo progetto si farà solo se Governo e Parlamento faranno sì che sia adottata una norma primaria” ha ribadito, rilanciando la palla al Parlamento per quanto attiene la decisione finale nell’utilizzo del contact tracing. L’obiettivo del Ministro, e l’indirizzo del Governo, pare comunque quello di spingere verso un framework unico a livello europeo per garantire l’interoperabilità: ma, ha precisato il Ministro Pisano, “È importante costruire la credibilità per lo Stato che utilizza le nuove tecnologie” così da favorire l’installazione dell’app da parte dei cittadini.