Già a maggio o addirittura a estate inoltrata? Quel che è certo è la riorganizzazione completa dei locali per ridurre al minimo i contatti
Fino a pochi giorni fa nessuno avrebbe immaginato che i ristoranti avrebbero potuto riaprire dal 4 maggio. Eppure in queste ore l’ipotesi è sul tavolo della politica, sempre ammesso che il Governo Conte allenti le misure di isolamento e chiuda la lunga parentesi del lockdown. Sono settimane che i ristoranti hanno ridotto al minimo (o addirittura a zero) gli incassi: chi ha potuto si è attivato per fare consegne a domicilio, allungando la lista delle belle storie di resilienza che anche noi su StartupItalia vi abbiamo raccontato.
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Come riapriranno i ristoranti
I più ottimisti ritengono che subito dopo la (possibile) fine del lockdown, il 3 maggio, i ristoranti potranno riaprire per accogliere i clienti. Sulla stampa, però, circola anche la data dell’11 maggio. Se il giorno resta ancora incerto, sono invece già sicure le misure che tutti i proprietari dovranno adottare per poter garantire il servizio. Il distanziamento sociale dovrà essere assicurato ben oltre l’ormai noto metro di distanza tra una persona e l’altra. Ecco perché i locali dovranno essere tutti riorganizzati in ogni angolo, garantendo un ricambio d’aria continuo e percorsi di uscita e di entrata ordinati per ridurre al minimo il contatto tra le persone.
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Le nuove misure riguarderanno anche la disposizione dei tavoli con una prevedibile riduzione dei coperti. Va da sè che i presidi sanitari dovranno essere rispettati anche dai camerieri e dai cuochi. A marzo, quando l’emergenza coronavirus aveva iniziato a chiudere tutte le attività, sembrava certo che il settore della ristorazione sarebbe stato l’ultimo a riaprire. Le polemiche nei confronti del lockdown continuano in questi giorni, soprattutto dopo l’attacco del presidente designato di Confindustria, Carlo Bonomi, che ha parlato di una classe politica inadeguata alla crisi.
L’ipotesi più pessimista
Restano però le ipotesi più pessimiste per la riapertura dei ristoranti. Su Gambero Rosso si cita un documento al vaglio della task force guidata da Vittorio Colao, in cui si parla di una Fase 2 per i locali da avviare non prima del 20 giugno, spostando dunque all’estate la fine del lockdown per cuochi e camerieri.