“Il protrarsi delle misure di contenimento dell’epidemia comporterà verosimilmente una contrazione del prodotto anche nel secondo trimestre, che dovrebbe essere seguita da un recupero nella seconda parte dell’anno”
Non sono solo gli industriali a premere perché si rimetta in moto il Paese. Anche Bankitalia, che già in settimana aveva evidenziato che alle imprese servirà una liquidità straordinaria, ricorda al Governo che l’orologio sta scandendo minuti importanti e ogni istante perso rischia di avere pesanti ripercussioni sul PIL e sulla tenuta del sistema produttivo.
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Cosa scrive Bankitalia
«Ogni settimana di blocco dell’attività economica di questa portata comporta, secondo un calcolo meccanico che non considera effetti indiretti, una riduzione del PIL annuale di circa lo 0,5 per cento». Lo si legge nell’ultimo bollettino economico della Banca d’Italia.
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Secondo Bankitalia «le attività commerciali e industriali non ritenute essenziali, e come tali temporaneamente sospese dal Dpcm del 22 marzo, contribuiscono a circa il 28 per cento del totale del valore aggiunto». Quanto al protrarsi delle misure di contenimento della pandemia di Covid-19 «comporterà una significativa caduta del PIL nel nostro paese anche nel secondo trimestre, cui farà verosimilmente seguito un recupero, che potrà anche essere sostenuto». Per Bankitalia «i tempi e l’intensità della ripresa dipenderanno, oltre che dalla durata e dall’estensione geografica del contagio, su cui vi è ancora molta incertezza, da diversi fattori interni e internazionali, nonché dall’efficacia delle politiche economiche».
Differenze e analogie con la crisi del 2008
L’istituto si sofferma poi sui possibili parallelismi con la crisi del 2008. Non un esercizio di stile ma riflessioni utili per elaborare modelli predittivi: «La crisi – rileva Bankitalia – ha colpito il sistema produttivo quando era già in atto un rallentamento dell’attività economica e in presenza di un alto debito pubblico. Tuttavia le imprese e le famiglie affrontano questa difficile fase congiunturale con una struttura finanziaria sostanzialmente più equilibrata rispetto a quella che avevano alla vigilia della crisi del debito sovrano; la posizione debitoria del paese sull’estero è pressoché in equilibrio; le banche partono da condizioni patrimoniali e di liquidità più robuste che in passato».
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Brusaferro: “Cautela nella riapertura”
Non sarà facile quindi per il Governo prendere una decisione, perché se è vero che l’economia italia si sta sfarinando, è anche vero che il mondo scientifico continua a invitare alla prudenza. «Qualsiasi azione di apertura va fatta con grande cautela e previo impiego dei due strumenti contact tracing e sistemi “trigger” per monitorare le terapie intensive e i ricoveri». Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro alla conferenza stampa Iss sull’emergenza coronavirus.
Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss)
«Il rischio sarà abbattuto – ha precisato Brusaferro – solo quando avremo un vaccino disponibile in milioni di dosi». «Qual è il rischio accettabile? Dovremo operare in modo da contenere il rischio – ha aggiunto Gianni Rezza direttore Malattie infettive dell’Iss – tenendo conto del fatto che quando si toglierà la campana protettiva che abbiamo intorno, un minimo di rischio dovremo pur correrlo. Dovremo essere 10 volte più pronti di adesso nel contenimento di nuovi focolai».