Ai Paesi membri del Club comunitario sarà permesso di spendere “ad libitum” per frenare l’emergenza pandemica
L’Unione europea congela il patto di stabilità. Era stato promesso nei giorni scorsi e da adesso è realtà. Si tratta di una misura a suo modo storica: è la prima volta che viene infatti sospeso da quando era stato previsto. Lo ha sottolineato la stessa presidente della Commissione Ursula von der Leyen: “Facciamo una cosa mai fatta prima”.
Salta il tetto al 3% del rapporto tra deficit e Pil
Saltata la valvola del 3%, gli Stati membri avranno modo, come ha detto la stessa numero 1 della Commissione, di “pompare nel sistema denaro finché serve”. “Il Coronavirus ha un impatto drammatico sull’economia, molti settori sono colpiti. Il lockdown è necessario ma rallenta severamente l’attività economica”, ha sottolineato von der Leyen. Per questo le misure eccezionali erano doverose.
We promised we’ll do everything to support Europeans & ??companies through the crisis. We deliver. Yesterday we put in place the most flexible ever #StateAid rules to help people+companies. Today we trigger the clause to relax budget rules, enabling govs to pump?into the economy pic.twitter.com/a7IuuOSQWz
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) March 20, 2020
Che cos’è il Patto di stabilità
Quanto al famigerato patto di stabilità (PSC), rientra nel contesto della terza fase dell’Unione economica e monetaria (UEM). Si prefigge di garantire che la disciplina di bilancio dei paesi dell’Unione europea (UE) continui dopo l’introduzione della moneta unica. Dalla grande crisi del 2008 che ha portato poi al salvataggio della Grecia, le regole di governance economica dell’Unione europea sono state rafforzate per mezzo di otto regolamenti comunitari e un trattato internazionale:
- il «six pack» (che ha introdotto un sistema per monitorare le politiche economiche in maniera più estesa, in modo da rilevare problemi come le bolle immobiliari o la perdita della competitività a uno stadio precoce);
- il «two pack» (un nuovo ciclo di monitoraggio per l’area dell’euro, che prevede la presentazione di documenti programmatici di bilancio alla Commissione europea ogni autunno da parte dei paesi dell’area euro, tranne quelli con i programmi di aggiustamento macroeconomico);
- il trattato del 2012 sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance (Fiscal Compact) che introduce disposizioni fiscali più severe del PSC.
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Questo insieme di misure è ormai parte integrante del semestre europeo, il meccanismo di coordinamento delle politiche economiche dell’Unione europea. Nel gennaio 2015, a seguito di un riesame, la Commissione europea ha pubblicato una guida dettagliata su come andrà a applicare le regole del patto esistenti per rafforzare il legame tra riforme strutturali, investimenti (in particolare in vista del recente Fondo europeo per gli investimenti strategici) e responsabilità fiscale a sostegno della crescita e dell’occupazione. Per chi volesse saperne di più.