Cosa ci dice, su di noi e sulla società, l’arrivo di un video deepfake in prima serata su una TV nazionale? Niente di nuovo, niente di buono per tutti noi
Il falso video di Matteo Renzi che insulta i suoi vecchi compagni di partito e perfino il presidente della Repubblica, trasmesso da Striscia la Notizia qualche sera fa, ha scatenato molte discussioni fra gli addetti ai lavori. Del resto oggi va molto di moda citare i cosiddetti video deepfake e ora ne abbiamo finalmente disponibile uno in salsa italiana.
© Wired
Il video di Striscia è tecnicamente piuttosto scadente ma evidentemente non abbastanza: moltissime persone che lo hanno commentato in Rete non sembrano essersi accorte della sua falsità. Il giornalista Luca Misculin giustamente si è chiesto che reazione sarò possibile aspettarsi da parte dell’anziano e silenzioso pubblico televisivo medio. Quante centinaia o migliaia di persone avranno creduto, in buona fede, che quello visto in TV all’ora di cena fosse Renzi che dispensava gestacci a tutti? La risposta è ovvia: moltissime.
Questa sera a #Striscia un fuorionda esclusivo!
È lui o non è lui? Certo che non è lui >> https://t.co/EHD0R8lVeG pic.twitter.com/oR0AwYNlSi— Striscia la notizia (@Striscia) September 23, 2019
Così ora è il momento – prevedibilissimo – dei moniti degli esperti. Giornalisti e commentatori si sono affrettati a tratteggiare un futuro nel quale realtà e velenosa finzione sapranno sovrapporsi e la verità, nelle mani dei peggiori di noi, perderà finalmente il proprio significato. Tutto molto vero, tutto leggermente noioso.
I raffinatissimi video deepfake rappresentano un tema tecnologico interessante ma un rischio culturale per il nostro futuro che forse andrebbe leggermente ridimensionato. Per farlo sarà sufficiente osservare l’esistente. Già ora milioni di persone in giro per il mondo sono disposte a credere a qualsiasi cosa, anche di fronte ad evidenze che a noi sembrano schiaccianti, anche contro ogni logica. Il video di Obama che dice che Trump è uno stronzo è una goccia nel mare della cosiddetta post-verità. Ci sarà utilissimo per capire da dove dobbiamo ripartire, esattamente come i disarmanti commenti che leggiamo online ad uno scherzo malfatto di un programma TV, ma non è nulla di troppo nuovo.
Non siamo sull’orlo del precipizio: ci siamo proprio dentro, e da un po’.