Con l’obiettivo di replicare l’ecosistema francese delle startup, French Tech connette imprese, investitori, associazioni e incubatori
Sono 48 le città dove sorge la French Tech community, l’ecosistema lanciato nel 2013 dal Governo francese all’interno del quale le startup trovano occasione di confronto e collaborazione con imprenditori, investitori, associazioni e incubatori. Tra le capitali della community c’è anche Milano, cuore pulsante dell’economia e dell’innovazione a livello europeo.
“La scelta del capoluogo lombardo non è stata, decisamente, casuale – afferma Emmanuel Becker, managing director Italia di Equinix e vice presidente di French Tech – In questo piccolo territorio c’è un’elevata concentrazione di valore e conoscenze in campi quali quello economico, imprenditoriale ed innovativo. E’, senza dubbio, terreno fertile per la collaborazione e lo scambio non solo per le startup italiane e francesi ma anche per chi, dall’estero, vuole investire nel Belpaese”.
French Tech: che cosa fa
Da cinque anni, la French Tech sostiene e favorisce la creazione d’impresa promuovendo nel mondo l’ecosistema francese delle startup. Grazie quindi, al confronto tra esperti che, su base volontaria, intervengono all’interno della community, French Tech fa da acceleratore di startup verso lo scaling up e connette aziende tradizionalmente separate ma accomunate dall’impegno nella digital transformation e verso l’internazionalizzazione.
Tra gli obiettivi ultimi di French Tech c’è quello di riuscire a superare la frammentazione del mercato europeo, affinché le startup possano crescere più rapidamente e sviluppare il proprio business model in maniera innovativa.Il programma è diretto dal Ministero dell’Economia e sostenuto dai suoi soci fondatori: Bpifrance, Business France, la Caisse des Dépôts et des Consignations, il Ministero degli Affari Esteri, la Direzione Generale del Tesoro e la Direzione Generale delle Imprese presso il Ministero dell’Economia.
“Le startup coinvolte in French Tech provengono da settori molto differenti tra loro – afferma il presidente di French Tech Milano, Dionigi Faccenda. – anche se tra le più interessate al progetto ci sono quelle provenienti dal digital marketing e payment, dall’e-commerce e dal mondo dell’IoT; dalla sharing economy, come Bla Bla Car, fino al mondo del food, come L’Alveare che dice Si!, e al fintech“.
French Tech Milano
“Su Milano, per adesso, le aziende che compartecipano al programma sono 80, per un totale di 200 figure chiave tra startup, investitori, business angel, incubatori e acceleratori“, spiega il presidente Faccenda. Lavorando a stretto contatto con country manager italiani, che conoscono bene il tessuto imprenditoriale territoriale, il processo di accelerazione sarà facilitato.
Tra gli obiettivi della community milanese c’è quello di strutturare l’ecosistema in Italia, creando occasioni di confronto tra le aziende, investitori e manager, coinvolgendo attori pubblici e privati; facilitare l’ingresso di nuove aziende innovative French Tech e rafforzarne la presenza sul mercato italiano; incentivare la collaborazione italo-francese a supporto dell’imprenditoria e delle startup e accompagnare le imprese verso la digitalizzazione; favorire forme di finanziamento incrociato tra aziende francesi e italiane.
I mercati delle PMI francesi e italiani sono molto simili, pertanto non dovrebbe essere complicato replicare l’ecosistema francese anche nel nostro Paese e favorire scambi e interconnessioni fruttuose. “La mission della French Tech in Italia non è soltanto quella di creare una community di attori attiva sul mercato imprenditoriale italiano, ma vuole aiutare anche le aziende italiane che vogliono aprire in Francia e rendere più attrattivo il mercato italiano per coloro che dall’Estero vogliono investire nel nostro Paese”, afferma il presidente Faccenda.
“In French Tech Milano combiniamo la eccellente creatività italiana all’avanguardia innovativa francese“, sostiene il community leader di French Tech Milano, Roberto Liscia. Le aspettative dal capoluogo lombardo, già hub di French Tech dal 2016, sono, quindi, alte. Grazie al programma, si creeranno nuovi posti di lavoro nella seconda città più ricca d’Europa per PIL pro capite. Ma la community non vuole fermarsi a Milano e punta a estendere l’ecosistema a tutto il territorio italiano, creando più poli di ricerca intercittadini e aiutando anche le realtà che vivono al di fuori della città.
Il team
Il board di French Tech Milano è composto da esperti provenienti da diverse aziende.
Il presidente è Dionigi Faccenda (OVH); il vice presidente Emmanuel Becker (EQUINIX); Roberto Liscia (Netcomm) è community leader. Poi ci sono: Andrea Bovarini (Commanders Act); Laura Colnaghi (Ludilabel Italia); Alessandro Cremonini (Sigfox); Francesco Ecclesie (Le Wagon); Fabiano Lazzarini (Qwant); Luca Mastroianni (Prestashop); Marco Micozzi (Toucan Toco); Andrea Saviane (BlaBlaCar); Clara Sauzet (Veepee); Philippe Tandeau de Marsac (Grandenov) e Paola Trecarichi (HiPay).
Il Board è affiancato da attori istituzionali quali: Servizio Economico Ambasciata di Francia in Italia, Business France Italia, CCI France Italie – Camera di Commercio.