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La leadership ha ancora una forte connotazione al maschile e per cambiarla è necessario aiutarci tra generazioni e professionalità diverse. Senza ingabbiarci in uno stereotipo di “femminilità”, ma includendo quanto più possibile gli uomini
L’espressione leadership femminile può voler dire molte cose. Per me è seguire il modello in cui le donne si riconoscono e a cui aspirano seguendo le proprie passioni e avendo la libertà e la consapevolezza di poter esprimere il proprio talento in qualsiasi campo.
In Italia ci sono 6 milioni di aziende, ma solo 1 su 4 è guidata da donne. E se guardiamo alle realtà più giovani come le startup innovative, solo il 13% ha una donna al vertice, ma il dato più preoccupante è che il 57% delle startup è amministrata completamente da uomini, cioè non include nessuna donna all’interno della compagine sociale (qui il nostro report).
Dati che mostrano una presenza femminile nel settore dell’innovazione ancora marginale, inferiore addirittura rispetto al complesso del mercato imprenditoriale italiano, dove il 22% delle imprese è a prevalenza femminile.
% startup innovative a prevalenza femminile sul totale delle startup italiane (n.1300) al 30.09.2018. Fonte: Unioncamere
Questo probabilmente avviene perché la leadership ha ancora una forte connotazione al maschile, difficile da scardinare, sia per la predominanza degli uomini in posizioni di comando, sia perché le caratteristiche che le vengono associate sono quelle considerate tipicamente maschili.
Fortunatamente si iniziano a vedere alcuni segnali positivi. Rispetto al 2008 sono aumentate le dirigenti donne under 35 e i dati positivi arrivano anche dal sud. Se si guarda all’intero panorama produttivo del Paese infatti, si segnala quasi ovunque una crescita del numero di imprese femminili. In media sono cresciute del 3%, nel Lazio addirittura del 7%, in Calabria del 5,6%, in Campania del 5,1%.
Unstoppable Women, la rubrica di StartupItalia
% imprese a prevalenza femminile sul totale imprese italiane (n. 1.337.292) al 30.09.2018. Fonte: Unioncamere
Purtroppo si tratta di segnali ancora deboli, perché spesso la presenza delle donne si concentra in startup di piccole dimensioni e quando si tratta di scalare il business creando vere e proprie imprese, la presenza femminile diminuisce sensibilmente.
Per questo, ormai due anni fa, abbiamo creato Unstoppable Women, il format di StartupItalia nato a partire da una lista di 150 donne da seguire sui temi dell’innovazione italiana ed è subito diventato una community formata da migliaia di professioniste. Ma anche un workshop, una rubrica su StartupItalia e un manifesto.
Oggi in occasione della Milano Digital Week abbiamo deciso di tornare grazie anche al sostegno di UniCredit Start Lab, Sanofi Italia e Vodafone Italia, e il contributo di Valore D .
Abbiamo parlato di e con donne che hanno scelto di seguire il proprio talento per diventare leader senza emulare la figura maschile. Spesso infatti quando si parla di role model e di donne leader, molte di loro, forse strette tra tanti compromessi e rinunce, non sono riuscite a costruire un modello di leadership molto diverso dall’esistente, quindi connotato sempre al maschile.
Ed è proprio da un nuovo modello di leadership che vogliamo ripartire, un modello che non è ancora venuto completamente alla luce. Dobbiamo continuare a costruirlo insieme, aiutandoci tra generazioni e professioni diverse. Tirando fuori quella capacità di collaborare che, quando lo vogliamo, è una potenza inarrestabile. Senza farci ingabbiare in uno stereotipo di “femminilità” e includendo quanto più possibile gli uomini, perché è anche e soprattutto dall’inclusione e dalla collaborazione che possiamo trovare la giusta strada.